Ho più volte affermato che mi piace scrivere solamente storie vere a parte le favole, ma questa è appunto un’altra storia.
Nelle storie vere c’è la vita, ci sono i sentimenti, le emozioni, le sensazioni che ognuno di noi può aver provato, può provare o potrà provare.
Dalla vita si imparano tante cose e un libro dovrebbe lanciare un messaggio, un po’ come le favole dovrebbero sempre avere una morale.
È proprio per questo che dopo aver letto “Un amore” di Dino Buzzati, ho voluto andare a camminare nei luoghi in cui l’autore e i suoi protagonisti sono passati e provare a vivere quello che loro hanno visto, sentito e affrontato: certamente ognuno ha le proprie emozioni, ma è un modo per avvicinarsi un po’ all’autore e ai suoi personaggi.

Ho scoperto quindi in Corso Garibaldi 38, una targa che indica la Contrada del Passetto e che risale alla dominazione austriaca quando fu introdotta la numerazione civica progressiva.
Qui passò il Buzzati e anche la sua Laide, protagonista di “Un amore”.

Un mio sogno è quello di seguire le orme di Ernest Hemingway del sui libro “Fiesta”
che continuo ad amare più che mai e prima o poi andrò a Pamplona in Spagna.
Avrete capito che mi piace molto scrivere e quindi a pochi giorni dalla pubblicazione del mio nuovo libro “Nella cantina di Anita”, ho già cominciato a scriverne un altro.
Del libro sono a conoscenza le mie amiche in quanto saranno le protagoniste dell’opera:
nel titolo non ci sarà ancora la parola “cantina”, a me tanto cara perché luogo in cui ognuno di noi custodisce ricordi e rimpianti, ma alla fine io e le mie amiche abbiamo le nostre “cantine” e quindi ce ne saranno tante.
Sarà una storia vera di amicizia che poi è una delle svariate forme in cui si manifesta
l’amore, in cui io credo molto da sempre.

Non voglio rivelarvi troppo perché altrimenti non avreste l’effetto sorpresa, ma sappiate che una mia cara amica mi ha confidato un fatto incredibile che ha vissuto nella Chiesa di Santa Rita a Milano.
Proprio per questo il 22 di maggio, festa della Santa dei casi impossibili, ci siamo recate all’interno della chiesa per rivivere insieme cosa le era accaduto.
Essendo a volte molto razionale, posso anche non credere a ciò che le è successo, ma sicuramente ho provato qualcosa all’interno di quella chiesa e il fatto che la mia amica mi abbia confidato un fatto così personale e ripeto incredibile, mi ha reso molto felice.

Ora potrò scrivere in maniera più coinvolta e spero coinvolgente questo capitolo del
nuovo libro.
Del resto se una delle protagoniste sarà anche Santa Rita non posso sbagliare!