Fin da piccola mi piaceva molto leggere e credo che i libri, soprattutto nei momenti di solitudine o di delusione, siano stati degli ottimi amici e dei formidabili insegnanti.

Ancora adesso, che non sono più certo una bambina, spesso mi rifugio in loro anche nei momenti felici e forse questo è frutto della saggezza che, ad una certa età, cominci a possedere.

Quindi non posso che essere d’accordo con il caro Oscar, anche se credo sempre nell’amicizia e mi ritengo fortunata di avere degli ottimi amici in carne e ossa che, oltre a starmi vicini nel bene e nel male, spesso mi insegnano e mi fanno riflettere.

Anche il vivere e il viaggiare ci riservano ottimi insegnamenti di vita, ma questa è un’altra storia.

Ma quanto si legge, come si legge e cosa si legge in Italia e nel mondo?

Ho fatto una ricerca in internet e ho scoperto, a malincuore, che l’Italia è uno dei paesi in cui si legge di meno (il 44% legge massimo tre libri all’anno e solamente il 16% arriva a dodici libri all’anno e la maggior parte dei lettori sono donne) e che noi Italiani destiniamo veramente poco della nostra spesa complessiva alla cultura (meno del 7%)

Per rendersi conto dei dati, per me molto preoccupanti, ho scoperto che il paese in cui si legge di più in Europa è la Norvegia: mediamente un norvegese legge più di quindici libri all’anno, il 72% della popolazione frequenta librerie, il 78% dei genitori legge un libro ai propri bambini almeno due/tre volte alla settimana.

Certo voi direte che, essendo la Norvegia un paese non con clima mediterraneo come il nostro, forse non resta loro che leggere, al chiuso, per passare il tempo, ma questa affermazione non risulta fondata in quanto in Spagna, paese mediterraneo, ben il 63% della popolazione trova il tempo di leggere.

Del resto io provo sempre a regalare dei libri ai bambini, ma loro rimangono delusi del regalo e io amareggiata; purtroppo se i genitori non leggono, raramente un figlio si avvicinerà alla lettura, a meno che lo invoglino i suoi insegnanti.

 

Pensiamo poi a quante librerie sono state chiuse in Italia negli ultimi anni e non solo a causa di colossi come Mondadori e Feltrinelli che tra l’altro hanno cominciato a vendere altri oggetti, non solo libri: anche questa ultima cosa deve farci riflettere.

Devo dire però che l’altro giorno, prendendo la metropolitana, sono stata felicemente colpita dall’avere, seduti davanti a me, due lettori su quattro: forse non tutto è perduto.

Un’altra cosa che mi ha reso particolarmente felice è che il Circolo dei lettori, che organizzo con la mia amica Anna Lattanzi, da quando è iniziato ha sempre avuto una buona affluenza di persone, diverse come età, sesso ecc. che partecipano attivamente agli incontri: siamo riuscite a far leggere persone che addirittura non leggevano e questa è per me una grande conquista!

In effetti quando poi cominci a leggere, ti accorgi di cosa hai perso in tutti gli anni in cui non l’hai fatto.

Come diceva Pier Paolo Pasolini:

“Puoi leggere, leggere, leggere, che è la cosa più bella che si possa fare in gioventù, e piano piano ti sentirai arricchire dentro, sentirai formarsi dentro di te quell’esperienza speciale che è la cultura”.

Nulla di più vero, ma aggiungerei che non è mai troppo tardi per iniziare!

E volete sapere qual è il paese del mondo in cui si legge di più?

La lontana India, in cui mediamente le persone dedicano più di dieci ore a settimana alla lettura.
Altri paesi in cui ci si dedica ai libri sono il Canada, soprattutto lettori cosiddetti digitali, gli Stati Uniti, mediamente si leggono almeno dodici libri ogni anno, la Russia, in cui i lettori sono soprattutto donne e bambini e il paese del sol levante, il Giappone.
Un altro dato interessante riguarda cosa si legge: in Italia al primo posto ci sono i thriller come nel paese dei nostri cugini francesi, mentre gli spagnoli preferiscono i romanzi storici.
Gli Europei, poi, prediligono ancora i libri cartacei (circa il 16% legge solamente libri digitali).

Ma perché dovremmo leggere?

Io credo che leggere possa farci conoscere e comprendere meglio il mondo, gli altri e anche noi stessi; ci stimoli anche a riflettere in un mondo in cui continuiamo a correre dedicando poco tempo a conoscerci; infine ho letto che un libro può esercitare la memoria e alcuni medici credono anche che possa aiutare i malati di Alzheimer.

Consideriamo anche che leggere un libro non comporta una grande spesa: ci sono libri il cui prezzo è di pochi euro o biblioteche nelle quali si possono avere in prestito le opere con una semplice tessera ad un costo irrisorio.
Arrivati a questo punto non abbiamo scuse, dobbiamo solo volerlo, dobbiamo solo salire su quel vascello e cominciare il nostro viaggio.
La grande Emily Dickinson diceva infatti:
“Non esiste un vascello veloce come un libro, per portarci in terre lontane, né corsieri come una pagina di poesia che si impenna – questa attraversata può farla anche il povero senza oppressione di pedaggio – tanto è frugale il carro dell’anima”.

Volevo concludere con una frase dello scrittore e filosofo Paul Valery che ci fa capire quanto i libri sono fatti di noi, della nostra stessa materia.
“I libri hanno gli stessi nemici dell’uomo: il fuoco, l’umidità, il tempo e il proprio contenuto”.
Spero di avervi convinto.


Buona lettura.